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al testo di Stefano
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A TE, MIO GRANDE AMICO. Dolce mio amico, sai come la solitudine imperversa sulla baia assetata dal latrare dei cani, come la notte sia costante per i briganti come noi dalla convulsa normalità, dall' apparire di questa società. D' affetto e stima l' alba nostra è tinta, rivedo le sfumature di questo chiarore nell' immensa nostra amicizia, tutto vissuto nell' autentico cielo impalpabile ma vero quello dell' eternità, trapunto d' intelletto finissimo. Il cielo terreno, anche per San Lorenzo è scarno d' intelletto e piange, soldato amabile di guerra mentre il nostro placido e fulgido traina il marinaio nella rotta che di sua vita, con speme alla Terra promessa crede. Come vorrei che la mia vita, non fosse un teatro senza luci persino d' intorno a mezzogiorno, come vorrei avere un amico come te che è linfa per il veleno acerbo e corteccia d' intelletto, della quale rimango perennemente senza fusto. Sol vorrei che insieme su uno scoglio, scrivessimo e vivessimo con umiltà e orgoglio, il nobile diamante di questa vita che dentro di sè ha in grembo l' uomo, peccato che del suo riflesso sopravvive e s' acceca, assetato solo di denaro. Emozionante e splendente la stima e l' affetto che intensamente nutri per me, stella eternamente luminosa d' intelletto, permetti che questo fantasma non sia sempre un' ombra in solitudine, nell' infimo calcare dell' indifferenza. Grazie di tutto, il tesoro che serbi dentro la tua anima è imperituro ed inespugnabile, mai nessun brigante potrà farne sfoggio, ed è dentro il sorriso il vero sapore dell' eternità.
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